Villains
LTD
#9
WALK A MILE IN MY BOOTS
(Family Mathers Part 3 of 3)
Sede centrale della Villains LTD.
Un distinto uomo di mezz’età esce da un portale dimensionale nero, subito minacciato dai raggi repulsori di una Sentinella modificata.
Con un gesto rapido e fluido, l’uomo estrae un cellulare dalla tasca interna della giacca e lo mostra al robot, che immediatamente si fa da parte.
Attraversa il corridoio del piano terra, proseguendo oltre il manifesto con i super-criminali più ricercati d’America ed alcuni ritagli di giornale che descrivono le azioni della Villains LTD.
Pochi dei suoi agenti ci hanno fatto caso, ma in fondo al corridoio c’è una delle tre porte blindate presenti nella base. Una volta entrati nel raggio d’azione di un sensore di pressione, bisogna digitare un codice a otto cifre alfanumeriche in meno di cinque secondi per evitare una detonazione che vaporizzerebbe l’intero piano.
Inserito il codice (che varia ogni giorno; oggi è N-A-P-O-L-E-O-N al contrario) bisogna aspettare altri venti secondi, sempre per evitare l’esplosione.
Superata la porta blindata, il Professor Augustus DeCeyt entra in un ufficio la cui targhetta recita “BTS Manager: Link, Silver”.
BTS sta appropriatamente per “Behind The Scenes”.
-Ha un minuto, Miss Link ?
La splendida ragazza dai capelli biondi in tailleur mozzafiato nero apre gli occhi, illuminati dalla luce ultraterrena sprigionata dalle sue mani.
-Mi dispiace, Professore, ma la relazione non sarà pronta prima di un’altra settimana.
-Non è per questo; si tratta del suo appunto circa i movimenti sospetti di uno dei nostri agenti.
-Quale appunto ?
DeCeyt prende un plico di fogli dalla scrivania di Miss Link, senza nemmeno guardare prima di farlo.
-Quello che mi avrebbe fatto avere dopo aver letto i tabulati dei ricevitori JDFA. Voglio una situazione dettagliata, in questo istante.
-Non c’è problema – risponde la donna, toccando con una mano il plico e con l’altra il computer portatile che ha sulla scrivania.
Le mani brillano mentre il suo potere metafisico le mostra il collegamento.
-Sì…tutti gli Agenti sul campo sono registrati nello stesso luogo. Vuole che esamini i resoconti dei portali di Switch ?
-No, avevo pianificato la sua disobbedienza. Tuttavia, devo farle notare che è grazie ai suoi poteri di alterazione della causalità che possiamo contare su un network virtualmente indecifrabile, ed il suo contratto le impone una continua vigilanza sul sistema.
-Non riesco a capire, Professore; se ha pianificato gli spostamenti dei suoi agenti senza informarli, qual è il problema ?
-Marasso. Se ben ricorda, abbiamo incorporato un trasmettitore JDFA nella suo cervelletto; i ricevitori indicano che negli ultimi giorni si è spostato senza permesso.
-Certo che ricordo, Professore, in ognuno di quei cellulari ci sono tracce del mio DNA per darmi accesso continuo. Un secondo, mi connetto al sistema…
E’ sufficiente che Link indichi distrattamente la cartina degli USA appesa al muro perché otto luci si accendano su San Diego ed una su Trenton, New Jersey.
-Visto ? Marasso è sempre a guarire nella sua gabbia. Posso ispezionare personalmente, se teme che qualcosa interferisca con i ricevitori…
DeCeyt osserva la cartina per qualche secondo, meditabondo.
-No, è presto perché i miei agenti capiscano di non avere libertà in mia presenza. Continui a tenere sotto strettissima sorveglianza il Progetto Cinquanta. Mi occuperò della missione personalmente… mi avvisi se uno dei nostri agenti dovesse perdere la vita nella propria missione non autorizzata.
San Diego, California. Mezzanotte e trenta.
Pochi mesi fa la vita di Connor Mathers era un inferno. Pochi secondi fa era il paradiso. Ora è tornato al punto di partenza.
Grazie al suo potere mutante di controllare gli impulsi elettrici dei cervelli, in poche ore è riuscito a raggruppare un piccolo harem personale e a prendere il controllo della prima stazione di polizia su cui ha posato lo sguardo.
Ora la stazione è semidistrutta, i suoi schiavi sono morti, e Connor si trova davanti un piccolo esercito di super-criminali incazzati.
Uno di loro, che indossa una maschera nera che gli copre interamente il volto, gli sta puntando addosso un mitra. La donna in costume verde scuro è pronta a lanciargli addosso i tre coltelli che tiene in ogni mano, e sembra molto sicura di non poter mancare il bersaglio.
-E voi chi cazzo sareste ?
-Amici di tua sorella…quella a cui hai ordinato di accoltellarsi le gambe – risponde la donna, Insomnia.
-Ehi, siete super-criminali per caso ? Perché non riesco a farmi venire in mente un nome in codice abbastanza figo…
-Ti consiglio “l’uomo morto” – risponde Switch, cercando di premere il grilletto. Inutile.
-No, non voglio casini col copyright.
Non più capace di controllare il proprio corpo, Switch si volta verso Insomnia; allo stesso tempo, lei gli lancia addosso i coltelli in sei parti vitali.
Muovendosi a metà della velocità del suono, Turbine usa le sue lame da polso per deviare i proiettili in corsa ed afferrare i coltelli. Anche se rischiano di perdere l’equilibrio per colpa del vento, Switch ed Insomnia gli saltano subito addosso.
Gli occhi di Connor si illuminano di microscopiche scariche elettriche, e la sua bocca si storce in un sorriso.
Non troppo distante, gli altri membri del gruppo stanno osservando la rissa.
-Dovremmo fare qualcosa ? Per separarli dovrei ucciderli – chiede il Laser Vivente, che si mangerebbe le unghie se avesse ancora una massa rilevabile.
-Io gli avevo detto di non attaccarlo direttamente – si lamenta Slim Snake.
-Già – risponde laconico Shades, appoggiato al muro con le braccia conserte ed il volto scuro.
-Voglio dire, per la miseria, quello controlla i corpi !!! Che senso ha affrontarlo di persona ?
-Già.
-Bisogna essere degli idioti per ideare un piano del genere…
-Già.
-Non è pericoloso ? Sono tutti e tre piuttosto armati – fa notare timidamente Diamond Dran.
-Già.
-Potevamo prenderlo di sorpresa, invece gli diamo solo più corpi da controllare ! Quello li fa ammazzare !!! – insiste Slim.
-Già.
-Shades, sei tu l’assassino…fai qualcosa !
-Okay – risponde Shades, colpendolo direttamente sul naso.
Il mutaforma Deviante sbatte con forza la testa contro il muro e cade a terra privo di sensi. Il Laser e Dran fissano Shades con un’espressione confusa.
-Che volete ? Era l’unico altro vulnerabile al suo potere, e stava decisamente rompendo le-
Una sega circolare di 20 cm di diametro attraversa la testa di Shades, andandosi a conficcare con forza nel muro con una velocità di rotazione spaventosa.
Con estrema calma, Shades risponde, ovviamente illeso:
-Turbine, vuoi piantarla di giocare ed uccidere questo cretino ?
Nonostante l’imbottitura della maschera, Switch viene messo k.o. da un pugno a trecento chilometri orari. Insomnia, decisamente più resistente, viene afferrata per un braccio e trascinata in un vortice di mille chilometri orari. Neanche il suo fisico potenziato può respirare a quella velocità, e sviene.
Turbine smette di ruotare, azionando le seghe circolari da polso proprio sotto il naso di Connor.
-Grazie per l’allenamento, ma con le ragazze preferisco divertirmi in altri modi.
-Tagliati la testa.
A velocità normale Turbine allenta gli agganci del suo casco di metallo, avvicinando la sega circolare alla gola.
Diamond Dran si incammina verso di lui a passi veloci, e Connor gli ordina:
-Raccogli uno dei coltelli e ucciditi.
Invece, Dran tiene saldamente Turbine con una mano e con l’altra protegge il suo collo. La sega circolare colpisce la mano di Dran, emettendo scintille. Ben presto, la lama è completamente rovinata.
Connor è del tutto spiazzato: è la prima volta in cui non riesce a controllare la mente di una persona, e indietreggia quando Dran cammina verso di lui.
-Cadi a terra ! Smetti di respirare ! Fermati !!!
-Sono invulnerabile al controllo mentale, imbecille. Questo è averci preso in giro…
Un cazzotto ben assestato colpisce Connor sul naso, rompendoglielo.
Connor è un mingherlino che negli ultimi dodici anni non ha fatto attività fisica. Dran ha il fisico di un giocatore di football americano e la sua pelle è più dura del diamante. Chiamare questo uno scontro impari è un grandissimo complimento per Connor.
-Questo è per Pathfinder !
Un secondo pugno allo stomaco fa sputare sangue a Connor, incrinandogli una costola.
-Questo è per avermi sporcato il vestito: Laser…
Connor Mathers si è rannicchiato su se stesso, steso sul pavimento. Un uomo composto unicamente di luce si avvicina senza che i suoi piedi tocchino il pavimento.
-Questo è per averla fatta piangere.
I fotoni che compongono la mano destra del Laser accelerano, trasformandosi in un raggio di luce distruttiva sufficiente ad incenerire qualunque materiale organico. Una scarica come questa, se a raggio abbastanza largo, basterebbe a ridurre istantaneamente Connor in cenere.
Invece, il Laser controlla le proprie emissioni per essere sicuro di bruciare attentamente le corde vocali, perché le urla non lo distraggano. Poi passa alla parte più difficile, ridurre in polvere le ossa lasciando intatti i recettori del dolore.
Il sistema nervoso super-elettrificato di Connor emette un’ultima potente scarica, dispersa nel vuoto. La parte più semplice, annichilire il resto della sua massa corporea, ruba solo una ventina di secondi di tempo.
Varsavia, Polonia.
E’ una cosa poco nota, ma tutti i servizi segreti del pianeta hanno una sezione dedicata allo studio e al controllo dei super-umani.
Jerzy Krasicki è a capo dell’apposita sezione dei servizi segreti polacchi da un paio di mesi, e fino a questa mattina era convinto di avere un lavoro semplice.
Sotto i suoi occhi c’è il primo rapporto che ha ricevuto da quando ha ricevuto la promozione, classificato della massima importanza e della massima sicurezza.
Riguarda il Progetto Cinquanta. Due parole che gli fanno salire un brivido lungo la schiena.
Finora gli sono stati dati solo tre ordini: non parlare mai di rapporti commerciali con Latveria, non parlare mai di mutanti, e non pensare mai al Progetto Cinquanta.
Secondo il rapporto non c’è stato alcun tipo di contatto con il Progetto negli ultimi sei mesi, e nessun agente è più riuscito ad accedervi nelle ultime settimane.
-Ecco il problema con le agenzie ombra…non potendo ammettere che esistono è difficile accorgersi quando scompaiono…
Quasi in risposta alla sua frase, la sua segretaria entra nell’ufficio.
-Signor Krasicki ? Un certo Caesar DeCeyt dice di avere un appuntamento.
-Lo faccia entrare.
Krasicki si alza in piedi, facendo cenno all’uomo che entra nell’ufficio di accomodarsi. Studia attentamente questo DeCeyt; dimostra una cinquantina d’anni portati male, ha i capelli già bianchi e radi sulle tempie ed è leggermente sovrappeso. Indossa un largo abito verde scuro che poteva passare inosservato cinquant’anni fa, e porta con sé un bastone da passeggio in ebano massiccio.
Krasicki potrebbe giurare di aver sentito la temperatura della stanza abbassarsi di un paio di gradi, al suo ingresso.
-Signor DeCeyt…mi avevano detto che si sarebbe occupato della faccenda…
-E’ una faccenda delicata, signor Krasicki, ed io sono uno dei maggiori esperti al mondo di strategia post-umana.
-Onestamente non mi è ancora chiaro per chi lavora.
-In Polonia, per la sua stessa agenzia. Il suo caso mi è stato presentato dai miei superiori in Russia. Un caso abbastanza grave da farmi allontanare dalla Slorenia.
-Non sono sicuro di capire, ma mi è stato ordinato di ascoltare i suoi consigli e dimenticarmi di averle parlato.
-Un consiglio estremamente saggio, signor Krasicki. Vivere nella segretezza è un… vezzo di famiglia.
-Ovviamente ha tutto il tempo che desidera per esaminare i dati raccolti e…
-Non ce n’è bisogno. Ho già dedotto il vostro problema lungo la strada.
-Prego ?
Caesar DeCeyt appoggia il bastone alla scrivania, estraendo da una delle ampie tasche del soprabito per estrarre la foto di un uomo poco più che ventenne.
-“Killer” Sloan, pseudonimo di Krzysztof Kislowski, cittadino polacco nato il 2 Febbraio 1954. Ex cavia volontaria del Progetto Cinquanta, ex difesa primaria segreta dell’Unione Sovietica; radiato nel 1977 dopo aver causato il grande blackout di New York, disperso in azione un anno dopo.
-Un secondo…chi sarebbe questo tizio e che c’entra con i disturbi alle comunicazioni !?
-E’ la peggiore questione irrisolta della Guerra Fredda, signor Krasicki. Crediamo sia stato lui a paralizzare le comunicazioni del Progetto Cinquanta, e che aspetti una nostra risposta.
-E ci saremmo accorti soltanto adesso della sparizione del Progetto ? Nel centro di Varsavia, sotto un grattacielo !?
-Abbiamo a che fare con un uomo molto pericoloso, signor Krasicki. Può controllare velocità e temperatura del suo corpo. La sua immagine viene registrata solo se lui lo vuole. La gente lo vede solo se lui lo vuole. L'unico motivo per cui sappiamo della sua presenza è che lui lo vuole… deve essersi stufato ed aver allentato la presa del suo potere.
-E quale sarebbe questo “potere” ?
-Non posso risponderle, signor Krasicki. E’ un’informazione coperta dal segreto di stato…vari stati, in realtà.
-Quindi dovrei lasciarle carta bianca e dimenticare tutto quanto ?
-Sarebbe la scelta più logica, signor Krasicki. Tutto ciò che dobbiamo fare è evitare che la situazione degeneri. Ho ragione di credere che qualcuno stia già radunando una squadra scelta per trattare Kislowski. Dovrebbe trovarsi in America da qualche anno.
-E come farebbe a sapere queste cose, signor DeCeyt ?
-Perché conosco l’uomo che sta radunando quell’esercito, e perché sia io che lui abbiamo programmato questo scenario vent’anni fa.
San Diego, California. L’una di notte.
Stringendo i denti fino a farle male, Pathfinder si rialza in piedi. I resti stracciati della sua giacca hanno fermato l’emorragia, e la rabbia ha fatto il resto.
Non avrebbe dovuto colpirla dove è più forte. Non avrebbe dovuto colpirla dove le fa più male.
I bagliori di luce provenienti dalla stazione di polizia sono spariti. Anche tutte le onde cerebrali della stazione sono appena scomparse.
Un portale nero si crea alle sue spalle, rilasciando vari super-criminali.
-Mi servirebbe un passaggio a casa, Switch.
Il teleporta la guarda con occhi perplessi, da sotto la maschera nera.
-Abbiamo dei dottori, per cose del genere. Dottori che sanno tenere la bocca chiusa su…
-Le ferite guariranno anche a casa mia, Switch. Lo fanno sempre.
Diamond Dran e Insomnia si tolgono rispettivamente la giacca e il mantello, avvicinandosi a Pathfinder per coprirla dal freddo della notte, prendendosi a spallate per arrivare primi e fare bella figura.
-Mio fratello è morto, vero ?
-Sì – risponde Shades, come se non significasse niente.
-Bene. Penso che mi prenderò un altro po’ di ferie…
Uno dopo uno, gli agenti della Villains LTD passano attraverso un portale di teletrasporto. L’ultimo è Slim Snake, che si muove barcollando leggermente.
-‘cidenti, Shades ci è andato pesante…ho la testa che mi esplode…
Il mutaforma non sa spiegarsi perché sorride mentre parla. Ed è troppo buio perché qualcuno noti i piccoli fulmini che passano brevemente sui suoi occhi.
Trenton, New Jersey. Una sera molto fredda.
Il secondo piano sotterraneo (non registrato) di un’officina ufficialmente chiusa sei anni fa. In realtà, l’edificio è stato comprato sotto falso nome da DeCeyt; trovandosi in una zona isolata e da cui è rapido fuggire, non poteva farsi sfuggire l’occasione.
Augustus DeCeyt indossa la sua maschera di ferro da Imperatore del Crimine, fredda ed essenziale. E’ pesante, difficile da nascondere e protegge la sua identità solo ad esami superficiali. Gli è costata più di quello che avrebbe dovuto, probabilmente, ma svolge la sua funzione: cancellare l’umanità del suo volto.
Davanti all’edificio sono state abbandonate delle moto, sei in totale. Se può fidarsi dei segni lasciati dalle gomme, due avevano dei passeggeri.
L’officina è aperta. Otto intrusi.
Un rapido esame visivo è sufficiente ad abbozzare provenienza sociale ed ora di arrivo; come previsto, non hanno avuto tempo di avvisare nessuno.
Entra nell’officina per avere l’ennesima conferma: botola di titanio è stata scardinata dall’interno. Questo può significare solo una cosa: Marasso è libero.
Eppure non è scappato. La sua programmazione di base dev’essere ancora intatta, ma qualcosa deve aver allentato la presa dei codici.
L’Imperatore scende il passaggio segreto, interrompendo il bivacco dei motociclisti. Sei uomini e due donne, come immaginava.
-L’accesso a questa sezione è riservato – spiega, la sua voce alterata dalla maschera.
Gli intrusi non gli badano troppo. Sono ben più impressionati dall’uomo-serpente intento a strapparsi dal petto squarciato i cavi di alimentazione e dalla testa il collegamento neurale. Ma qualcuno lo nota lo stesso.
-Ehi ! Lo abbiamo trovato prima noi ! – gli risponde uno dei ragazzi, estraendo goffamente una pistola dalla tasca.
-Questo androide è un mio dipendente, e questo luogo è di mia proprietà. Abbandonatelo ora.
-Non esiste ! Si può sapere chi sei ? – chiede un altro motociclista. Anche questo lo minaccia con un’arma da fuoco; ben presto, le pistole puntate sono quattro.
-L’Imperatore del Crimine. Se non abbassate le armi morirete.
I motociclisti si scambiano occhiate sorprese. L’uomo con la maschera è circondato, non ha armi, e non sembra troppo atletico.
-E come ci ammazzeresti ? Di noia ?
-Spendo cinquemila dollari la settimana per lezioni private con i migliori assassini del pianeta, e non amo sperperare.
-Mi prendi per il culo ? – chiede retoricamente il solito motociclista, preparandosi a sparare.
L’Imperatore preme un pulsante nascosto sull’orologio, da cui esce un sottile ago metallico lungo venti centimetri. Con un rapido movimento del braccio sfiora la guancia di uno degli intrusi; la neurotossina lo uccide quasi all’istante.
I dieci secondi successivi passano in un attimo.
L’uomo di fronte all’Imperatore è il primo a sparare, ma avendo tenuto d’occhio i movimenti del suo braccio per tutta la conversazione non è stato difficile programmare i suoi spostamenti. Il primo sparo è a vuoto.
L’Imperatore si abbassa e scatta di lato, pungendo il secondo assalitore ad una gamba come in una gara di scherma.
Dopodiché si avvicina all’uomo che ha di fronte, assumendo il controllo del suo polso e facendo sì che si spari in testa con la sua stessa pistola.
Resta solo l’uomo alle sue spalle, pronto a sparare. E’ unicamente una questione di riflessi e di prevedere le mosse altrui, ed anche l’ultimo uomo armato muore per la neurotossina iniettata nel suo collo.
Ancora quattro intrusi, due uomini e due donne. Sotto stato di shock, non sanno se scappare o meno dato che lui si trova davanti all’unica uscita.
Tirando il fiato, si abbassa a raccogliere due pistole e spara. I vantaggi dell’essere ambidestro: le cervella delle due donne si spargono sui macchinari.
Gli uomini non sanno che fare, e l’Imperatore mette fine alla loro indecisione uccidendoli.
Stando attento a non inciampare sui cadaveri, DeCeyt cammina verso i macchinari che monitorizzano Marasso ed analizzano la sua programmazione.
Il cyborg sta ancora cercando di staccare i cavi a cui è collegato; un sottocomando nei motori delle mani gli impedisce di farlo, ma se è riuscito ad aprire la porta…
-Setup – ordina.
Sullo schermo appaiono nuove righe di comando viola:
>Setup
>Status unità >Nome unità: Marasso
>Obiettivi:
Analisi Danni
>Posizione:
JDFA138
>Programma "Scansione errori
interni" in esecuzione
>Programma “Riposo” in esecuzione
>Impossibile
eseguire: conflitto interno
>Ricerca modello di risposta in
corso…
>Programma di risposta “*.*” in
esecuzione…
-Interrompere programmi in corso. Caricare programma “Analisi chimica”.
>Programma “Analisi chimica” in
esecuzione
>Impossibile
eseguire: conflitto interno
>FATAL
ERROR SYSTEM: ABORT/RETRY ?
-Reset. Password di programmazione “Fort Knox”: Eliminare tutti i programmi in esecuzione.
>Il programma “*.*” verrà
eliminato. Si desidera salvarne una copia ?
-No. Caricare programma “Analisi chimica”. Ricerca composti: m:\empire\57
>Programma eliminato
>Ricerca in corso…
>Composto
“57” rilevato
>Visualizzare
analisi chimica ?
-Salvare: m:\link\death. Accesso banche di memoria, codice 90752; cancellare ultime 72 ore. Caricare programma “Riposo”; stand-by.
>In esecuzione…
Passando di nuovo di sopra ai cadaveri, DeCeyt prende il cellulare senza comporre numeri.
-Miss Link, acceda alla sua cartella nel database di Marasso; voglio un’analisi molecolare di quei composti al più presto.
-Devo interrompere gli altri lavori, Imperatore ?
-Sì, la situazione in Polonia non dovrebbe degenerare prima di un’altra settimana. Spero di fare in tempo a liberarmi di 57, per allora.
-Come dice, prego ?
-Sapevo che Marasso non avrebbe avuto possibilità in uno scontro fisico con 57, miss Link. L’ho mandato a soccorrere Pathfinder [1] perché speravo che 57 tentasse di riprogrammarlo dall’interno… Marasso è una macchina stupefacente, lo sa ? Un vero peccato non essere mai riusciti ad identificare il suo programmatore. 57 è solo riuscito a compromettere temporaneamente la sua gabbia, ma le difese interne hanno tenuto nonostante i pesanti danni subiti nello scontro con la Guardia dell’Infinito. Semplicemente rimarchevole…
-C’è altro, Imperatore ?
-Oh, sì, mandi qui il Laser Vivente per fare un po’ di pulizie. E’ tutto.
L’Imperatore del Crimine si ferma un attimo a pensare, voltandosi poi verso Marasso. Il cyborg rettile da 200 chili sta già dormendo il suo sonno senza sogni.
-Una macchina invidiabile, lo ammetto. Se anche le menti umane fossero così semplici, Marasso…se per costruire una forte dinamica emotiva di gruppo fossero bastati pochi codici di accesso, invece di usare i poteri di Miss Link per ridare al signor Mathers i suoi poteri… ora i miei agenti hanno socializzato, credono di sapere abbastanza l’uno dell’altro pur mantenendo il controllo delle proprie vite, e possono soddisfare il loro senso di ribellione credendo di avermi tenuto all’oscuro di tutto. Ah, Marasso… forse avrei dovuto studiare informatica invece di psicologia comportamentale…
FINE ?
[1] Nel numero 7