Villains LTD

 

#8

SUPPOSED FORMER INCARCERATION JUNKIE

(Family Mathers Part 2 of 3)

 

 

Greensboro, North Carolina. Un monolocale in centro, abbastanza accessibile ma abbastanza discreto.

Una donna dai capelli rossi guarda il soffitto, sdraiata a letto. Le coperte coprono a malapena le gambe, lasciandola altrimenti nuda ad assaporare l’aria fresca del mattino. Questo è uno dei pochi momenti in cui riesce a rilassarsi…quando ha speso tutte le sue energie, ed il suo corpo deve ancora finire di saturare il suo sangue di adrenalina pura.

Recupera i suoi occhiali da sole e li indossa, alzandosi in piedi con nient’altro addosso. Con un piede agita il corpo della donna che stava dormendo in posizione fetale sul pavimento, i lunghi capelli a coprirne il volto.

-Dai, alzati, non avevi da fare stamattina ?

-Non stavo dormendo – risponde l’altra donna – Pensavo fossi già andata via.

-Anch’io ho bisogno di un passaggio. Abito a New York, ricordi ? “La città che non dorme mai” ?

-Sì sì…a proposito, questo credo sia tuo, Insomnia.

La donna sdraiata le lancia un perizoma verde scuro con la scritta rosa OPEN ALL NIGHT, che la criminale afferra al volo e inizia ad indossare.

-Adesso sono tornata “Insomnia ? Non si era detto di usare Iris, “Pathfinder ?

-Non ti rispondo neanche - risponde Leah Mathers, incamminandosi nuda fino allo specchio del bagno. Appoggia una mano sull’occhio sinistro, ancora gonfio dopo lo scontro di due giorni prima.

-Tu sei in missione oggi ?

-Chiaro – risponde Insomnia mentre continua a vestirsi, rintracciando i suoi abiti sparsi nella stanza – Non mi fermo mai, mi conosci. Oggi ho una specie di rapina, due omicidi e ben sei furti…e per stasera devo rivedere un mio ex, scoparmi Turbine e se ce la faccio un salto in discoteca.

-E’ così che conosci le persone ? Portandotele a letto ? – domanda Leah, facendo scendere la mano all’altezza del seno.

-Ecco, non sempre, a volte lo faccio dove capita. Hai visto le mie scarpe ?

-Sei tu quella con la super-vista. Credi che sia un buon sistema ? Voglio dire, per conoscere veramente una persona ? – La mano è scesa fino all’ombelico, e le dita di Leah adesso accarezzano una grossa cicatrice che le attraversa tutto l’addome.

-Sai come si dice, è impossibile conoscere veramente una persona. Ho trovato i tuoi boxer, se hai finito di guardarti le tette.

-“Esse quam videri”.

La pelle della donna si rivolta come un guanto, ricoprendosi di squame verdi. Le proporzioni cambiano, certi organi spariscono ed altri cambiano radicalmente.

Slim Snake si guarda allo specchio mentre il bel volto di Leah lascia spazio alla sua faccia squamosa, ai suoi occhi da rettile.

La cicatrice sull’addome si richiude sotto le sue dita, ed un’altra più recente si apre sul braccio destro.

-Che mormori, chiappe verdi ? – chiede con tono canzonatorio Insomnia, lanciandogli in testa i boxer.

-E’ latino, il motto di questo stato. “Essere piuttosto che apparire”… DeCeyt voleva che mi trasferissi lontano da New York, ma non sapevo che stato scegliere.

-Da quando sai il latino, ragazzo misterioso ?

-Mio padre lo parlava, di tanto in tanto… ho imparato qualcosa. Come credi che si sia fatta quella cicatrice ? E’ molto profonda, e la copre sempre. Ho visto altre sue cicatrici, ma quella la tiene sempre nascosta. Si era perforata la milza, sai ? Scopri cose interessanti copiando i corpi.

-Preferisco altre applicazioni del tuo potere – ammicca lei.

-Lo credo, grazie a me ti sei scopata l’ultima del gruppo che non ti sei ancora fatta. Ti mancano giusto Shades e DeCeyt, poi col Laser Vivente non saprei dove cominciare… e non penso che Marasso sia il tuo genere.

-Aww, DeCeyt sarebbe come farmi mio padre ! E Shades…non lo so, quel tizio mi dà i brividi.

-Posso essere spaventoso anch’io – scherza Slim Snake, mostrando le zanne e ringhiando leggermente.

-Non mi fa paura – chiarisce Insomnia, improvvisamente seria – Odora di…non so…come una cantina abbandonata. No, come un ossario… sottoterra e senza finestre, circondato di ossa e fantasmi…

-Il mio olfatto è cinquanta volte il tuo e per me non ha odore. Dev’essere psicosomatico.

-Dì quello che ti pare, l’ultima volta che mi si è avvicinato alle spalle a momenti me la facevo sotto.

Entrambi hanno finito di vestirsi, e guardano l’ora. Le otto di mattina in punto…il che significa che un portale interdimensionale nero si apre nella stanza da letto per far uscire un uomo visibilmente assonnato.

-Cristo santo, Slim, usa un deodorante o qualcosa ! Cosa fai, cucini topi arrosto la sera !?

-Piccioni. Buongiorno anche a te, Switch.

 

Qualche minuto dopo, sede centrale della Villains LTD.

Slim Snake osserva il volto di Edward J. Freeman, alias Switch. Il nervosismo è così plateale che non avrebbe bisogno di osservare il linguaggio del resto del corpo.

Non è un bel volto… la fronte troppo bassa, il naso troppo schiacciato. Sa che non è la faccia con cui è nato, che l’ha cambiata artificialmente qualche mese prima… ai suoi occhi esperti, si notano pochissimi segnali. E’ il lavoro di qualche esperto; solo un altro mutaforma noterebbe quelle discrepanze.

-Ho bisogno di un favore, Slim… - comincia, timidamente.

Davanti ai suoi occhi c’è un super-criminale la cui testa vale 100.000 $, e fa quasi fatica a non ridergli in faccia per quanto sta cercando disperatamente di non sembrare timido.

-Quanto ti serve ?

-No, non sono soldi ! E’ una cosa di cui abbiamo parlato, sai, noi al Bar With No Name. Ci serve un favore, uno grosso, ma ci serve anche che tu non dica niente a nessuno…dico proprio nessuno, okay ?

-“Noi” chi ?

-Turbine, Dran, i soliti. Si tratta di Pathfindervolevamo, ecco, che la pedinassi.

-COSA !?

-Ssshhh !!! DeCeyt vuole già spaccarmi il culo, se viene a sapere che ti mando in una missione senza guadagnarci mi ammazza. Vogliamo che la segui e…

-Freeman, mi stai chiedendo di pedinare una donna che può conoscere l’identità di qualunque persona a centinaia di metri di distanza....senza farmi scoprire !?

-Senti, gli altri sono un po’ preoccupati. Ho visto dove vive, ho visto che non si è mai comprata niente… e so che DeCeyt versa tutti i suoi soldi in un fondo che lei non tocca mai. Vorremmo che scoprissi dove vanno a finire tutti quei soldi se non li vuole usare, okay ? Tutto qui.

Slim lo guarda perplesso. Conosce Freeman da un po’, oramai, ed ha capito che gli interessano solo due cose: i soldi e se stesso. Tutto il resto viene sistematicamente e totalmente ignorato. E gli altri due “super-criminali” sono solo scemi.

-Non ha passato un bel periodo, non mi sembra il momento di fare scherzi del genere.

-Non è uno scherzo – risponde Switch, mortalmente serio – L’ho riportata a casa dopo lo scontro con 57, era semplicemente in stato di shock. Non l’ho più vista ma…sai cos’è la sindrome da stress post-traumatico ?

-Più o meno. Pensi che sia il suo problema ?

-‘Finder sta per crollare e non ho idea del perché. Gli altri volevano che lo scoprissi, sai, per il bene degli affari. Ma so che mi beccherebbe subito; faccio schifo a tenere i segreti, lo sai. Possiamo pagarti, se è questo il…

-Okay, ci sto. Dove si trova la sede centrale ?

-Uh !?

-Tu sei l’unico a saperlo. L’unico modo per arrivare qui è con i tuoi teletrasporti… voglio sapere dove ci troviamo. Non mi piacciono i segreti.

-Non posso !!! Se DeCeyt scoprisse che… No, è l’unico segreto che devo mantenere. Senti, non fa niente, mi arrangerò da solo in qualche…

-Facciamo così. Io vi faccio questo favore, e prima o poi ricambierete…ma sarò io a dettare le condizioni.

-Affare fatto !

I due super-criminali si stringono la mano, evitando uno lo sguardo dell’altro.

 

“Prima regola di un assassinio: conosci la tua vittima”, mi ha detto una volta DeCeyt. Immagino vada bene anche per i pedinamenti.

Switch voleva teleportarmi direttamente a casa di Pathfinder, ma l’ho convinto a lasciarmi all’anagrafe di Westchester, California. Una volta ‘finder gli ha detto di essere nata lì, quindi mi sembra il posto migliore dove indagare.

Secondogenita di Franklin Mathers e Kristeen Shelley. Un fratello maggiore e una sorella minore, Connor ed Abigail… ed un altro fratello, Benjamin, nato morto.

Fino a qui, niente di speciale. A questo punto passo a fare una ricerca approfondita su tutti i membri della famiglia, ed inizio a capire qualcosa.

La madre è morta di parto, più o meno. Secondo i giornali dell’epoca, dottore ed infermiera sarebbero morti fulminati…

Mi fermo a rileggere più volte la notizia, perplesso. Fulminati in un ospedale !?

Il padre vive in un manicomio. Non ha detto una parola dalla morte di moglie e figlio. Il fratello maggiore è in prigione per stupro.

Non c’è da stupirsi che non abbia mai parlato della sua famiglia !!!

Non trovo niente di terribile sulla sorella. E’ stata adottata e studia ingegneria all’università di San Diego.

Mi ci vogliono un paio d’ore per arrivare alla sua fedina penale. Con un po’ di fortuna, il poliziotto che ho sedato e abbandonato in un vicolo non si sveglierà in tempo per causarmi dei problemi.

E’ finita nei guai un paio di volte per violazione della proprietà privata, ma niente di serio. L’indizio più serio è quello sul fratello, quindi concentro le indagini su di lui.

Il termine “pecora nera della famiglia” non gli rende giustizia. Sospettato di dodici stupri, condannato solo per uno… pena ridotta per attenuanti… dodici anni.

Sono dodici anni quest’anno !!! Esce di prigione oggi stesso !!!

Guardo la sua foto segnaletica. Quando l’hanno preso aveva un leggero trauma cranico, come se fosse stato colpito alla testa con un martello. Sembra più l’impronta di uno stivale…

Quando mi ricordo che raramente i mutanti hanno fratelli senza super-poteri, richiamo Switch.

 

Sede centrale dell’FBSA, Washington D.C.

-Trovato ! – esclama lui, dando un pugno alla tastiera in segno di vittoria.

-Dove ? – chiede lei, spingendo di lato la sedia e raggiungendolo alla postazione di lavoro.

-Sluba Bezqualcosa. Mai sentito, sembra russo ?

-Polacco – chiarisce lei – Era il servizio segreto polacco ai tempi dell’Unione Sovietica. Come accidenti l’hai trovato ?

-Archivi della CIA, roba abbastanza vecchia. E’ tra le cose che sono riusciti a “recuperare” alla fine della Guerra Fredda.

-E sarebbe questo il bastardo che ci ha rubato il database e si è infilato nel mio cervello ? – chiede lei con voce poco convinta.

-Non lo so, qui non c’è nessuna immagine…ammesso che potesse servire. Di sicuro era quello che voleva farci cercare; scusa, quanti mutaforma che si chiamano “57” ci possono essere negli archivi della CIA ?

-Ma non ci serve a niente – obietta lei – E’ tutto segnato come “sconosciuto”: identità, poteri, e l’unica affiliazione segnalata è un certo “Progetto Cinquanta”, che è Top Secret. Inoltre è rimasto inattivo per vent’anni. Perché a questo tizio interessa tanto la Villains LTD ?

-Avrà a che fare con il casino che hanno combinato in Russia… è l’unica volta che sono stati in zona. Sbaglio o i russi avevano identificato un bersaglio che è riuscito a sopravvivere ?

-E non hanno rilasciato dichiarazioni sul come, ti seguo – riflette lei – Un ex Generale dell’Armata Rossa, andato in pensione da poco. Lermontov, se non erro. Abbiamo una sua scheda da qualche parte ?

-Non legalmente – risponde lui con una piccola smorfia involontaria – Ma la Difesa si è talmente incazzata per il furto di plutonio da darci accesso a qualunque file faccia menzione della Villains LTD. Bisogna farli arrabbiare molto per farci collaborare con le altre agenzie, eh ?

-Dammi la scheda di Lermontov – taglia corto lei.

I due agenti osservano in silenzio la scheda dell’ex militare, quasi completamente censurata per motivi di sicurezza.

-Eccolo qua, 1956-1979, assegnato al Progetto Cinquanta.

-Top Secret – lo anticipa lei di qualche secondo – Immagino che fare una ricerca in proposito non servirebbe, vero ?

-Durante la Guerra Fredda, KGB ed esercito russo avevano dozzine di progetti Top Secret – risponde lui, disilluso – Conosciamo il nome di quasi tutti, ma restano… un momento, Polonia ? Perché distaccare un Generale dell’Armata Rossa in Polonia per ventitré anni ?

-Gli esperimenti super-umani di solito li conducevano in Siberia, sì – risponde lei.

Senza altre richieste, lui ricerca tre parole nell’intero database disponibile: trasferimento, sospetto, Polonia, Cinquanta. La ricerca è abbastanza veloce.

-Forse abbiamo una pista – dice lui con tono eccitato – Guarda qui: negli anni Cinquanta, un alto papavero dell’MI-7 britannico disertò per entrare nei servizi segreti polacchi. Era un ragazzo prodigio, specializzato nello studiare scenari di guerra con super-umani.

-Può essere una coincidenza, era un periodo strano quello per gli agenti segreti.

-Davvero ? L’ultima immagine del ragazzo lo vedeva in compagnia di un militare d’alto rango dell’Armata Rossa, nel ’57.

-Lermontov ? – chiede lei, poco convinta.

-Bingo ! Non ci sono altre notizie del ragazzo, ma è uno straccio di abbozzo di una pista.

-Conoscenti ? Famiglia ?

-Aveva un fratello negli Stati Uniti, ancora vivo. Non so quanto riusciremo a cavarne fuori, ma visto il resto che abbiamo in mano…

-Cioè nulla, va bene. Facciamo un tentativo. Come si chiama il professore ?

-Augustus DeCeyt... Certo che con un cognome come questo, il fratello poteva giusto fare l’agente segreto.

 

Passo al setaccio il suo appartamento, facendo molta attenzione… potrebbe facilmente accorgersi del mio passaggio, anche se sto usando le sue impronte.

A parte la sua predilezione per i reggiseni sportivi, scopro una tonnellata di lettere e qualche libro legale.

Quasi tre ore di lettura mi fanno avere un quadro complessivo della situazione. Pathfinder ha usato tutti i soldi guadagnati con la Villains LTD, fino all’ultimo centesimo, per fingere di aver fondato un’agenzia di consulenza bancaria che le frutta uno stipendio regolare e per pagare un buon numero di avvocati.

E’ già pomeriggio quando ho finito di scavare nella sua vita, e metto in ordine le mie scoperte.

Sua madre muore di parto, forse perché il bambino ha usato i suoi poteri mutanti. Il padre ammattisce, la sorella viene data in adozione, ed il fratello diventa uno stupratore. Lei lo incastra e lo fa finire in prigione; forse si sente responsabile della fine della sua famiglia, ed inizia a lavorare per riprendersi la sorella.

Spende tutti i suoi soldi per avere il suo affidamento, ma le viene rifiutato… a causa dello scontro con 57, se non sbaglio. Ed il fratello esce oggi di prigione.

Ho fatto quello che mi ha chiesto Switchho scoperto dove vanno a finire i soldi di Pathfinder. Non mi resterebbe che pensare a come riscuotere…

Ma quella ferita sul suo corpo. Il fulmine. Gli occhi del fratello nella foto segnaletica, quel bagliore spento che emanano…

Non mi piacciono i segreti. Non mi piace lasciare un lavoro a metà.

Vorrei poter duplicare il potere di Leah, non solo il suo corpo. Come faccio a trovarla ? Potrebbe essere finita ovunque. Non ho indizi per trovarla…o sì ?

Ho scavato nella sua vita, mi sarà servito a qualcosa. Non ha usato altri portali di Switch, quindi sarà in città. Il fratello esce oggi di prigione.

Vuole ucciderlo ? Ha fatto l’impossibile per tenere unita la sua famiglia, dall’udienza per la sorella a…la sorella ! Certo, la seguirà per proteggerla dal fratello !

Dove ho messo il suo indirizzo !?

 

Switch è irrintracciabile. Sa che DeCeyt tiene sotto controllo i portali che crea; non è tanto stupido da dargli una pista.

La sorella di Pathfinder vive nel dormitorio dell’università, che è parecchio lontana dall’appartamento di Pathfinder. A metà strada mi fermo in un bar pieno di motociclisti; prendo la faccia del poliziotto di stamattina ed entro, ordinando solo acqua.

La barista mi guarda decisamente male, ma mi serve lo stesso. Sto bevendo quando qualcuno mi punta alla schiena con un dito.

-Strano trovarti qui, Slim.

Posso trattenere il fiato per quasi due ore, ma a momenti soffoco con un bicchiere d’acqua. E’ la voce di Pathfinder.

-Leah !!! Tu…ma guarda…non sapevo fossi…di queste parti… ehi, come mi hai…

-Non provare a dirmi che ti manda DeCeyt, perché l’ho sentito stamattina e mi ha dato la settimana libera. Dimmi che ci fai qui o spargo le tue cervella per strada.

Preso totalmente alla sprovvista, Slim Snake cerca di non far vedere quanto sta sudando freddo.

-Posso offrirti qualcosa…da bere ? Non è meglio parlare ad uno dei tavoli ?

Pathfinder lo guarda molto seriamente, ed accenna di sì con la testa.

-Solo acqua.

 

I due super-criminali si siedono al primo tavolo libero, davanti ad una caraffa d’acqua. Slim è visibilmente agitato.

-Io e gli altri eravamo preoccupati per te…per come sei scomparsa dopo l’affare 57. Eri del tutto fuori di te…come va la ferita ?

-Guarisco in fretta. Come mai prendi solo acqua ?

-Non penso abbiano altro che non contenga qualcosa di vegetale. Sono strettamente carnivoro. Tu ? Non sembri la tipica astemia…

-Faccio io le domande. Chi credi di essere per piombare così nella mia vita privata ?

-Senti, siamo un gruppo. E se una del gruppo sembra sull’orlo di un collasso nervoso, a qualcuno tocca rimetterla in sesto. Sono l’ultimo arrivato ed hanno scelto me, quindi piantala di fare la dura perché sto cercando di capire qual è il tuo problema, okay ? E quello che ti serve è qualcosa pieno di alcool, adesso…

-Apprezzo il pensiero, Slim…più o meno. Ma non posso, okay ? Ora tornatene alla tua tana e…

-Cos’è, ti fanno schifo i miei soldi ? O la birra è veleno per te ?

-Esatto.

-Bene, quindi adesso ci mettiamo a parlare davanti a una…che cosa ?

Pathfinder guarda il pavimento, evitando lo sguardo curioso di Slim Snake. E’ chiaro che ha toccato un tasto dolente…

-Il mio cervello è troppo sensibile per l’alcool. L’unica volta che ho bevuto un sorso di birra ho avuto la febbre a 42 per cinque settimane…l’acqua va bene.

-Seriamente ? Butti giù le case a calci e… Wow. Che cavolo di punto debole.

-Cos’altro hai scoperto scavando nella mia vita ? E’ tutto il giorno che ti sento a San Diego.

-Ah…non troppo. Fedina penale, parenti… Ho visto la foto di tua sorella. Carina, che potere ha ?

Per la prima volta da quando l’ha conosciuta, Leah sta sorridendo.

-Ascolta le onde radio, come io ascolto gli impulsi del cervello. Si sveglia con il segnale orario e durante il giorno continua a cambiare stazione… a volte ride per uno scherzo radiofonico che sente solo lei, o canticchia due canzoni insieme.

-E tuo fratello ?

Il sorriso sparisce, sostituito da uno sguardo penetrante. Sta cercando di capire quanto Slim è riuscito a sapere…

-Credi di avermi fregato adesso, vero ? Di aver trovato il mio punto debole e di potermi far crollare, raccontandoti tutto mentre scoppio in lacrime ? Facile giudicare gli errori degli altri, quando si vive nelle bugie.

-E’ questo il problema ? Hai paura di raccontarmi la tua origine segreta se io non ti racconto la mia ?

C’è parecchia tensione in quel tavolo, e l’elettricità che scorre tra i due è quasi visibile. Slim si versa un bicchiere d’acqua.

 

-Sono un Deviante. Sono nato a Lemuria, un paese di mostri sul fondo dell’oceano. Lì tutti hanno un DNA instabile.

Mio padre è un uomo-serpente di quattrocento anni, mia madre assomiglia ad una grossa salamandra viola. Le ho mangiato una zampa quando mi allattava.

Ero il tuttofare di una delle Arene, dove i Devianti con qualche potere si massacrano per far divertire il pubblico. Uno dei lottatori, un tizio alto tre metri senza braccia e con sette gambe, mi fece entrare nel giro…ho vinto qualche incontro.

Poi un giorno incontrai un dio vicino ai confini, un Eterno di Olympia penso. Fu la prima cosa che imitai, pensando di poter usare anche il suo potere.

Venni sconfitto nell’Arena, e rinchiuso in una gabbia di un metro e mezzo per uno…non ti potevi sedere né alzare in piedi. Non mi diedero nulla da mangiare per mesi, facendomi diventare magrissimo. Mi chiamavano il serpente magro, e ridevano di me.

Ho mangiato il carceriere e sono scappato; ho cercato fortuna in America come ladro di autoradio, poi ho sentito parlare della Società dei Serpenti. Stavo per chiedere di entrare nel gruppo, ma ho sentito parlare della Villains LTD ed ho fatto domanda. Così, eccomi qui. Qual è la tua storia, Leah ?

 

Slim Snake beve il suo bicchiere d’acqua, e Pathfinder lo guarda allibita. Potrebbe essersi inventato tutto…potrebbe essere un trucco di DeCeyt per avere qualcosa su di lei per sfruttarla…

Potrebbe essere il primo amico che ha alle spalle una storia più disperata della sua. Potrebbe essere un’occasione per sfogarsi.

-Anche i miei genitori erano mutanti. Mio padre ha una memoria totale… ricorda tutto, sin da quando è nato, con precisione assoluta. Mia madre è…mia madre aveva poteri elettrici. Niente di eccezionale, al massimo ricaricava la batteria della macchina.

Avevano dovuto trasferirsi parecchie volte, prima dei figli, perché quando la gente scopriva che erano mutanti… puoi immaginarlo. La piccola famiglia mutante perfetta. Fino a quando, più o meno quando io cominciavo ad avere strane sensazioni su dove si trovavano le persone, anche a mio fratello vennero i poteri.

Io posso avvertire l’attività elettrica dei cervelli…lui la controlla. Controlla i corpi delle persone come se fossero marionette, o gli dà scariche di adrenalina, o brucia direttamente il loro sistema nervoso. Penso sognasse di fare il super-criminale… poi la mamma rimase incinta per la quarta volta.

Il problema era che il figlio aveva i suoi stessi poteri elettrici…e alla nascita…si sono dati la scarica a vicenda. Hanno anche fulminato il dottore e l’infermiera.-

Leah si ferma per qualche istante, finendo la brocca d’acqua. La sua voce si fa più rabbiosa.

-Papà si rifiutò di accettare la cosa. Non sono più riuscita a parlargli; da allora usa il suo potere per rivivere ogni istante che ha passato con la mamma.

Connor… i suoi poteri andarono del tutto fuori controllo. Cominciò a stuprare e uccidere a caso, minacciando anche me quando cercavo di fermarlo.

Una volta provò a friggermi il cervello, e dovetti fermarlo con un calcio alla testa… forse era solo la rabbia, forse avevo già una mezza seconda mutazione.

Non morì, ma dovevo aver colpito il punto giusto perché non riuscì più ad usare il suo potere. Abby venne adottata e io…scappai il più lontano possibile.

Ma con il mio potere, non importa quanto mi allontano da una persona…quando penso a lei, posso sentirla ovunque mi trovi. Provai a trasferirmi in città sempre più grandi, sperando che il rumore di fondo mi distraesse. Nulla.

Allora iniziai a usare i miei poteri come segugio… senza combinare mai niente. Non ero mai abbastanza veloce, abbastanza forte. Risolsi il problema quando mi pagarono per trovare questo scienziato pazzo, il dottor Karl Malus. Stava lavorando ad un procedimento per rendere super-forti le persone. Pur di non essere denunciato per i suoi esperimenti illegali, si offrì di sperimentare su di me.

Fu un mezzo successo. Il procedimento mi rese più forte di una donna normale, di due o tre volte… ma dalla vita in giù, l’effetto fu tutt’altro. I miei muscoli si moltiplicarono e potenziarono, ben più di quello che Malus si aspettava. Sono molto forte… se tutto il mio corpo fosse stato potenziato allo stesso modo potrei sollevare 25, forse 30 tonnellate. Ma quasi tutta la forza è in una delle serie di muscoli delle gambe; se usassi tutta la mia forza in una volta sola resterei paralizzata.

Malus voleva assumermi, ma preferii lavorare da sola. E così ho fatto, fino a DeCeyt. Ho messo da parte centesimo dopo centesimo per dare ad Abby la famiglia che abbiamo perso… ma non ha mai funzionato. E temo non lo farà più.

 

Slim Snake si alza dal tavolo, rimettendo lentamente a posto la sedia.

-Scusa, Leah, non avevo diritto di indagare su di te. Se c’è una cosa che io posso capire, è il volersi lasciare il passato alle spalle. Risolvi i tuoi problemi qui… spero vorrai ricominciare il servizio attivo al più presto.

Leah lo sente allontanarsi, non sapendo bene come interpretare la situazione. E’ stato bello lasciarsi andare per una volta… condividere con qualcun altro la sua storia. Adesso si chiede perché non l’abbia fatto molto prima…in fondo il passato può restare sepolto quanto vuole.

-Vuoi pagaaare…il connntobellla ? – le chiede la cameriera con voce strana, come se facesse fatica a muovere le labbra.

-Quant’è ?

-Sono dddodiciannnni di ppprigioneeedodddici annni a intratttenere col mio didddietro tutti i cccarcerattti

Leah si alza di scatto, afferrando la cameriera per una spalla ed osservando con orrore i suoi occhi, su cui scorrono scariche elettriche.

-Come hai fatto a riavere il tuo potere, Connor !?

-Cccose ccche lassciano il seggno ppiù dei tuoi ssstivvalidiffficile parrrlare a dissstanzzattti va unnnariuuunionne di ffamiggglia ?

 

Mezz’ora dopo, una strada secondaria di San Diego.

Pathfinder guarda negli occhi il guidatore, prima di scendere dalla macchina; i suoi occhi sono spalancati, e sull’iride scorrono lampi veloci. La testa è piegata di lato, la bocca aperta che perde un po’ di saliva.

Una volta scesa, sente un cervello avvicinarsi. Non lo sente chiaramente; c’è un qualcosa di graffiante nei suoi impulsi cerebrali.

La macchina che l’ha trasportata ritorna in strada, per fare un’inversione a U e schiantarsi contro un’altra auto.

Prima che Leah possa capire cosa sta succedendo, altre tre macchine finiscono fuori strada o si schiantano.

-Non mi impressioni, Connor !!! Ho visto di peggio !

La risata che segue le fa salire un brivido lungo la schiena.

Un uomo alto e magro, i capelli rasati a zero e svariati piercing sul volto, si sta avvicinando. Al suo fianco, due ragazze seminude camminano come zombie.

-Ne sei sicura, sorellina ? Hai idea di cosa sognavo di farti, in dodici interminabili anni di prigione ?

Adesso è davanti a lei, con i suoi occhi scintillanti di elettricità e il suo sorriso lascivo.

-Quando ti sono tornati i poteri ?

-Quattro mesi fa. Immagino ti sia persa la notizia di tutte quelle morti inspiegabili in carcere, eh ?

-Sappiamo entrambi che non puoi controllarmi, Connor. E sono abbastanza forte da fermare chiunque tu possa mandarmi contro.

-Per prima cosa farò un salto alla centrale di polizia – inizia a raccontare Connor, mentre una delle ragazze gli massaggia il collo – E mi farò dare tutte le loro armi. Userò i poliziotti come guardie. Poi farò un giretto in città, per vedere quante persone posso controllare contemporaneamente… mi sono esercitato un po’, in galera. Poi mi voglio divertire all’università…

-No – mormora Leah, iniziando a sentire l’impulso di calciare qualcosa. Un impulso che non combatte.

-Oh sì, le universitarie aumenteranno il mio harem. Abby era una bambina così carina, chissà come sarà cresciuta bene…

Pathfinder vorrebbe saltargli addosso, e calciarlo così forte da spedire la sua testa nell’oceano. Ma non riesce a muovere le gambe.

-Mi manderanno contro dei super-eroi, forse. Prenderò anche loro. Qualche loro genio aumenterà il mio potere e arriverò a controllare interi continenti…

Qualcosa di viscido si è fatto strada nella testa di Leah, che si inginocchia contro la sua volontà. La testa è in fiamme e gli occhi iniziano a coprirsi di lampi.

-Ma non dovrei parlare solo di me. Scusa, sorellina. Ricordiamo i vecchi tempi, vuoi ?

Leah si toglie la giacca, rivelando le bende sulla spalla destra che 57 ha trapassato. Solleva la maglietta per mostrare la ferita sull’addome, mentre una delle zombie le porge un coltello da cucina.

-Eh sì, ci siamo divertiti parecchio da ragazzi. In onore dei vecchi tempi, ti lascio una possibilità… il mio potere diminuisce leggermente con la distanza.

Pathfinder si conficca il coltello nella coscia destra, urlando di dolore.

-E tu resisti discretamente al dissanguamento. Nel caso sopravvivessi, mi farò vivo io per ammazzarti…

Connor si allontana ridendo. Una macchina si ferma proprio di fianco a lui, ed il guidatore cade a terra colpito da infarto. Una delle zombie si mette alla guida, investendo l’ex guidatore prima di allontanarsi.

 

Una seconda coltellata colpisce l’altra coscia. Leah stringe i denti, cercando di ignorare il dolore e cercando di non sentire la posizione del fratello.

-Così non è giusto…bastardo…

Il coltello affonda ancora, ripetutamente, sempre sugli stessi punti delle gambe. L’ordine impartito al suo cervello era molto preciso: ripetere l’operazione.

-Bastardo ! Bastardo ! Bastardo !!!!! – urla ripetutamente Leah ad ogni coltellata.

Dopo quasi trenta secondi, senza fiato e con la testa priva di forze, alza la mano e si ferma. Sa che non sopravviverà a un’altra coltellata.

I muscoli del braccio si preparano ad un’ultimo colpo… quando qualcosa le afferra il polso.

 

Pathfinder è a terra, sul ciglio della strada, inginocchiata su un lago del suo stesso sangue. Switch è alle sue spalle, e le tiene fermo il polso per evitare che si uccida.

-Maledetto…bastardo…

Switch non dice niente, limitandosi a guardare verso di lei. La mano si apre per far cadere a terra il coltello.

-Cosa ci fai qui ? Vi avevo detto di lasciarmi in pace…

Switch non risponde.

-Vattene via !!!

Senza più forze, Leah afferra della terra con una mano e la lancia contro Switch, che non risponde e le lascia andare la mano.

Leah crolla a terra, ed inizia a piangere. Non ha versato una sola lacrima da quando è morta sua madre… ha fatto l’impossibile per non crollare ed ora…

-Slim…ti ha…raccontato…

-Non mi ha detto niente – risponde lui, finalmente.

-Allora…non sai niente…tu non sai un accidente…di quello che sta succedendo…qui, vero ? – chiede lei, singhiozzando.

-No, non so niente – risponde Switch, mettendosi le mani in tasca e guardando la strada con le sue macchine piene di morti.

Leah si rimette a sedere, e si volta a guardarlo. I loro occhi si incrociano.

Quelli di Pathfinder sono gonfi e pieni di lacrime. Quelli di Switch sono due buchi neri, come quando il suo potere è in funzione.

-Eddie…aiutami…

Edward J. Freeman alias Switch, super-criminale la cui vita vale 100.000 $, estrae una maschera nera dalle tasche e si volta.

-Sto per iniziare una missione non autorizzata. Qualcuno è interessato ?

Una figura di luce, un’ombra in impermeabile nero, una donna in costume verde, un uomo armato di lame, un altro coperto di squame ed un altro ancora in giacca e cravatta annuiscono all’unisono.

Switch indossa la sua maschera e scompare.

 

Stazione di polizia di San Diego, California.

Connor Mathers ride guardando tutti gli agenti di polizia della città picchiarsi selvaggiamente a vicenda, mentre una dozzina di donne sono ai suoi piedi.

-Aah…questa sì che è vita…

Il terreno trema, tanto da fargli perdere la concentrazione per un attimo. Anche le sue marionette si guardano attorno perplesse.

Le sue guardie personali si liquefano sotto un raggio di luce. Le sue concubine sono investite da una raffica di dardi e lame rotanti. Le ombre prendono vita e lo circondano.

L’entrata della centrale crolla, e sette figure si avvicinano nella polvere e nei detriti sollevati.

Un uomo dalla maschera nera si fa avanti, estraendo un mitra da un disco nero a mezz’aria.

-Chi di voi cadaveri è Connor Mathers ?

 

CONTINUA