Villains
LTD
#5
WEAPONS
IN THE ATTIC
Sei mesi fa. Migliaia di demoni alati volano sulla superficie terrestre, combattendo ogni resistenza fisica e non. I nemici sono convertiti o assaliti senza pietà, le anime si arrendono, le menti si spezzano, il mondo pronto a cadere in un nuovo Inferno.
Mare del Nord, Oceano Atlantico. Una nave della Marina inglese vaga senza meta, gli uomini pronti all’azione anche senza alcun senso. Il radar mostra qualcosa di anomalo a poche centinaia di metri di distanza, un’interferenza che si avvicina lentamente.
A scoprirne l’origine è un marinaio sul ponte, con un semplice binocolo. E quando capisce quello che sta vedendo, gli è chiaro che il mondo sta impazzendo.
Perché un uomo in pantaloni a zampa d’elefante, camicia di poliestere con le maniche alzate oltre il gomito e guanti di pelle nera sta camminando sull’acqua.
Il marinaio non è una persona religiosa, non ha mai creduto nei segni dell’Apocalisse, ma questo è peggio di un’orda di demoni assassini.
L’uomo vestito orrendamente si avvicina fino ad un centinaio di metri, e con la solita flemma sale delle scale invisibili fino ad arrivare sul ponte.
-Salve. Potrei avere un passaggio ? Ho camminato fin qui dalla Groenlandia e sono un po’ stanco – ammette mentre si accarezza la barba.
Il marinaio vorrebbe rispondere, ma non è abbastanza folle da sapere cosa dire in una circostanza del genere.
-La divisa sembra sempre quella, ma i militari non cambiano mai. Quanto mi sono allontanato dal ‘78 ?
-C-come ?
-Quanto tempo è passato dal 1978 ?
-Una…una ventina d’anni…
-Ah. I polipi volanti mi avevano fatto sperare in almeno in qualche secolo di più. Dicevo, potrei avere un passaggio per il più vicino aeroporto ?
-Dovrò…dovrò parlarne col comandante…
-Bene. Avrei potuto passare dal Canada, ma voglio evitare di avvicinarmi troppo all’America. Ho preferito prendermela comoda e riflettere un po’.
-D-dovrò parlarne con il comandante…qual…qual è il suo nome ?
-
-Per cosa sta l’iniziale ?
-L’ultima volta che me l’hanno chiesto ho tolto l’elettricità a New York per 25 ore. Meglio se non lo sai.
Bar With No Name, da qualche parte nel New England. Un bar come tanti altri, se non per il fatto che gli unici clienti ammessi sono super-criminali.
Ci sono solo due clienti al bancone; uno dei quali sembra un normale essere umano, e l’altro un essere umano ricoperto di scaglie verdi.
-C’è sempre così poca gente ? – chiede Diamond Dran prima di iniziare a bere un boccale da birra pieno di vodka.
-E’ ancora presto. Come fai a bere quella schifezza ? – gli risponde Slim Snake.
-Tanto non mi posso ubriacare. Non ha neanche lo stesso sapore di prima, però… ne vuoi un po’ ?
-No, grazie. Sono carnivoro.
-Eh ?
-Mangio e bevo solo alimenti che provengano da animali vivi. Non è facile, sai ? Tu non hai idea di quanto sia difficile evitare i vegetali.
-Un vegetariano al contrario. Ora ho visto tutto.
Diamond inghiotte l’ultimo sorso di vodka, e rimette il boccale sul tavolo. Immediatamente si trova un fucile da caccia puntato alla testa.
-Hai pagato le consumazioni di ieri, vero !? – gli chiede un uomo in costume giallo e viola con in testa un sombrero.
-Mi correggo, adesso ho visto tutto. Slim ? Non avevi detto che questo cretino era il barista ?
-Madcap. Ti ricordi di me ? Il mutaforma della Villains LTD ? Sono passato giovedì.
-Certo che me lo ricordo, tutti i giovedì le consumazioni sono gratis, se trovo scarafaggi in cucina. E’ una regola ferrea !
-Giovedì ho pagato, Madcap.
-Lo so ! Ho fatto quella regola apposta, la applico solo quando non c’è nessuno ! Lo sapete perché, vero ?
-“Nessun motivo”, sì – rispondono i due criminali, avendo già sentito il monologo seguente almeno due volte nell’ultimo quarto d’ora.
-Esatto !!! L’universo è unicamente dettato dal caso ! Nulla ha un senso ! Altrimenti perché farei il barista ed avrei cominciato a mettere questo sombrero ? Sono Madcap ! Nemico giurato di Capitan America e degli spinaci lessi ! Ho aperto questo bar ma posso fare qualunque cosa senza senso, tipo… spararmi in testa con questo fucile ! Tanto guarisco da ogni ferita… ma l’ho già fatto talmente tante volte che potrebbe anche avere un senso, quindi oggi non lo farò.
-E’ sempre così ? – chiede Dran.
-Oggi è calmo. Allora, gran giorno oggi eh ? Primo incarico ufficiale ?
-Già. Devo dare una mano a Switch a rubare una valigia che viene trasportata in gran segreto dal ministero della Difesa, o un qualcosa del genere. Tu ?
-Ah, niente, un miliardario texano pensa che la moglie lo tradisca. Mi sostituisco all’amante e la squarto.
-Mica male come lavoro, se lei è messa bene.
-Pesa centodieci chili. Oggi sto leggero. Allora…io tra un po’ devo andare in missione. Torniamo alla base ?
-La prossima volta venite in costume…tutti i super-criminali vengono qui in costume ! – gli ricorda Madcap.
-Ma sono quasi tutti ricercati, non ha senso che…oh – realizza Dran.
-Cosa c’è che non va nel mio costume ? – chiede Slim, in pantaloni di tre taglie più grandi e t-shirt dalla scritta HEROES GO HOME.
Periferia di San Francisco, California. Leah Mathers aggiusta l’ingrandimento del binocolo militare, mentre l’uomo vestito di pelle nera che le sta a fianco inizia a battere nervosamente il piede a terra.
-Ci vuole ancora molto, Pathfinder ?
-Credevo fossi praticamente immortale, Shades – risponde lei, continuando a scrutare il bersaglio.
-Appunto. Mi annoio facilmente.
-Io mi sarei avvicinata molto di più, ma DeCeyt ha deciso diversamente. Senza contare che Insomnia avrebbe visto molto meglio di me… hai idea di dove l’abbia mandata ?
-A parte il fatto che non potrebbe importarmene di meno, tu non la detesti ?
-Chiaro. Ma abbiamo seguito insieme questo lavoro fino ad adesso, ed ora mi tocca finire da sola tanto per cambiare.
-Grazie della considerazione. Riesci a sentire il suo cervello ?
-Di Insomnia o di Wizard ?
-Stavo parlando di lavoro. Lei non mi interessa.
-Ah sì ? Strano, devi essere l’unico del gruppo che non si è ancora portata a letto. Due assassini maniaci degli occhiali da sole, poi…
-Non farmi ricredere di avere accettato il lavoro, Pathfinder. Posso ammazzarlo anche da solo, se voglio.
-Sì, certo… perché tu avresti il coraggio di andare a dire in faccia a DeCeyt che non vuoi fare quello che ti ordina ?
-Non sarebbe un problema. Sarà unico come vuoi, ma al mio sguardo muoiono tutti.
-Allora vedi di tenere su quegli occhiali da sole, visto che Wizard va preso vivo.
-Sì, sì, possiamo darci una mossa oppure…
-Penso sia tutto a posto. Non riesco a vederlo da qui, ma ci sono dei macchinari insoliti per un laboratorio abbandonato.
-Nessuna idea di cosa stia combinando ?
-Non troppo. Mi ci sono volute settimane di indagini per avere una traccia. Fai attenzione, è in gamba.
-Sono sempre in gamba, ‘finder, quando accetto il lavoro.
America Centrale. I binari si estendono in mezzo al niente. Non c’è un filo di vento ed il sole è fortissimo.
Un uomo dai capelli rasati quasi a zero e la barba incolta di due giorni si aggiusta la camicia nera, mentre si volta verso il rumore che si avvicina.
-Sta arrivando.
-Cristo, ma come fai a tenere su quella roba ? Ci saranno sessanta gradi… - si lamenta Switch, con una t-shirt dalla scritta EVIL OPPORTUNITY EMPLOYER madida di sudore, e la maschera in mano.
-Proprio non ti entra in testa, eh ? Sono invulnerabile. Potrebbero essercene anche seicento, per quel che mi riguarda.
-Sei anche in prova, quindi vedi di non farti ammazzare alla tua prima missione.
-Non mi farò neanche un graffio.
-Me le fai veramente girare quando fai così…come ti chiamo, a proposito ? Non riesco a chiamare qualcuno con un nome da donna.
-Ti ho detto che Diamond è anche un nome da uomo !!! Chiamami solo Dran, così la piantiamo. Tanto tra poco si comincia.
-Senti, Dran, prima che quel treno ti riduca a una polpetta sanguinante…mi spieghi come fai ad essere così dannatamente sicuro di essere invulnerabile invece di, non so, incredibilmente difficile da ferire ?
Il treno si avvicina sempre di più, e Switch fa qualche passo indietro per uscire dai binari. Diamond invece resta fermo.
-Tu come fai ad essere certo di saperti teleportare, Switch ?
-Perché è quello che faccio.
-Appunto. Il capo vuole quella valigia ? Io gli porterò quella valigia con le mie sole forze, anche se dovessi-
Il treno passa davanti alla faccia di Switch portandogli la ventata d’aria, non necessariamente fresca, che desiderava tanto.
Quando ha smesso di godersi il piccolo refrigerio, comunque, Diamond Dran è già stato trascinato per centinaia di metri.
-Dilettanti, sempre dilettanti…
Periferia di San Francisco, California. Il sole di mezzogiorno illumina due supercomputer ricostruiti da pochi giorni, lasciando solo un angolo all’ombra.
Un’ombra che si allarga e prende forma umana, per poi allontanarsi strisciando sulle pareti. Restando in silenzio, l’ombra esplora il laboratorio senza trovare nulla di speciale, fino a rintracciare una scala che non dovrebbe esserci.
-Shades a Pathfinder, sono nel sotterraneo. Se vogliamo fregargli la tecnologia avremo bisogno di una mano.
-Quel laboratorio non ha un sotterraneo, Shades. Dove sei finito, nel ripostiglio ?
-Penso di sì, solo che invece di un paio di scope Wizard ci tiene un acceleratore di particelle grande quanto il debito nazionale.
-Proverò a rintracciare qualcuno, ma sono tutti in missione. Ce la fai a sistemare Wizard da solo ?
-Non essere stupida, io sono un’ombra assassina da cinquant’anni e lui un nerd che si veste di viola. Cosa può fa-
La comunicazione si interrompe un attimo dopo.
-Shades ? Ecco, lo sapevo che mi toccava fare tutto da sola.
Nel sotterraneo. Un uomo in armatura fluttua sotto ad un macchinario che assomiglia ad una penna larga cinque metri ed alta centocinquanta.
-Con chiunque tu stessi parlando, le comunicazioni sono appena state bloccate. Chi sei ?
-Tu devi essere Bentley Withman, alias Wizard – risponde Shades, ricomponendo il proprio corpo dall’ombra - Questa è una acquisizione ostile della Villains LTD; togliti quell’armatura e consegna tutta la tua tecnologia e non ci saranno danni a cose o persone.
-Mi hai preso per un idiota ?
I guanti di Wizard rilasciano due raggi di energia abbastanza potenti da abbattere un muro. Il che è esattamente quello che fanno, una volta passati attraverso il corpo di Shades.
-Intangibilità. Gran bel potere, eh ?
Shades scatta in avanti, dando un pugno alla testa di Wizard…passandogli attraverso.
-Sì, sono d’accordo. Che fortuna aver aggiornato il mio armamentario, nell’ultimo periodo.
-Hhm. A dire la verità posso colpirti anche se sei intangibile, ma nel farlo ti ucciderei. E devo prenderti vivo…un bel problema.
-Anche portare fuori da qui un cannone laser da venti tonnellate, specialmente visto che l’unico modo per uscire è passare da una porta di due metri per uno.
-Se non lo puoi portare fuori che l’hai costruito a fare ?
-Non si discute con il cliente. La sua costruzione è stata una vera e propria sfida… assorbe energia extradimensionale per generare…
-Sì, sì, molto interessante. Considerato che sei una schiappa, non sei un cattivo stratega. Occhio alla testa.
-Prego ?
La porta viene scardinata da un calcio, e vola attraverso il corpo di Wizard. Pathfinder si guarda attorno, stupefatta.
-Questo posto è davvero enorme…
-Rinforzi, misterioso intruso ? A meno che la ragazza non sia in grado di colpirmi mentre sono intangibile…
-Come dicevo, sei un discreto stratega. Ma io sono un’ombra e lei una cacciatrice di cervelli, credi che basti un ologramma per fregarci ?
Pathfinder salta oltre l’immagine di Wizard, colpendo il generatore olografico sul petto del vero Wizard, invisibile alle spalle dell’immagine riflessa.
Wizard allunga una mano per prendere la mira e lanciare un altro raggio, ma un calcio velocissimo gli inchioda il braccio a terra facendo pressione su un paio di nervi cruciali, nonostante la protezione dell’armatura.
-Aah ! Levati di torno !
Wizard afferra uno dei dischi gravitazionali nella sua cintura, ma perde la concentrazione quando un altro calcio lascia un’impronta ben visibile sul suo casco.
-Okay, mister scienziato pazzo, cos’è quell’affare che hai costruito e come facciamo a portarlo fuori ?
-Non potete…aah ! Il braccio ! Va bene, questa stanza ha più di tre dimensioni… ma il cannone laser può essere smontato solo da chi ne conosce bene i particolari, o si autodistruggerà…
-D’accordo, lo teleporteremo fuori.
-Voglio proprio vedere come. Questa stanza è satura di generatori anti-probabilistici… il teletrasporto è impossibile qui…
-Anche le esplosioni ? – chiede Shades, estraendo due granate dalla giacca e facendole vedere per bene allo scienziato criminale.
-NO ! Fermo ! I generatori sono stati modificati dal mio cliente e non ho idea di cosa potrebbe accadere se…
-Scopriamolo.
Le due granate esplodono contro i generatori, nonostante le forti proteste di Wizard. Le macchine vanno in pezzi con estrema facilità, e Shades sorride.
Sorriso che scompare quando, pochi istanti dopo, centinaia led iniziano uno show di luci sul cannone laser.
-Perché ho l’impressione che non dovrebbe fare così ?
-Si è attivato ! Razza di idioti, avete idea di cosa avete appena fatto !? Tra un paio di minuti farà fuoco a piena potenza !
-Sparando verso il basso. Basterà uscire e tornare più tardi a prenderlo – risponde con calma Pathfinder.
-Non potete farlo !!!
-E perché mai ? – chiede Shades.
-Perché il laser colpirà il nucleo terrestre con la frequenza giusta per indebolire il campo magnetico planetario, facendo terra bruciata di un terzo del pianeta !
-Oh. Questo è un bel “perché”, in effetti.
America Centrale. Tre agenti della sicurezza nazionale escono a fatica dal treno, ora fermo su un fianco. Due di loro hanno estratto la pistola, ed il terzo ha una valigetta ammanettata al polso sinistro.
Ad attenderli a terra c’è un uomo con indosso una camicia nera a brandelli.
-Salve, gente. Datemi quella valigia e nessuno si farà male.
In risposta, gli agenti fanno fuoco. I loro proiettili rimbalzano sulla pelle del bersaglio; poco dopo, Switch si teleporta alle loro spalle e gli spara alle gambe.
-Ho già messo la firma sul treno. Prendi la valigetta e andiamocene – interviene, lanciando una microscopica fiamma ossidrica al compagno di squadra.
-Questa…è proprietà del…governo degli…
-Questo è un pugno duro come il diamante – risponde Dran, dando un cazzotto in faccia all’agente con la valigetta mentre Switch disarma gli altri.
Le manette si fondono velocemente, ed i due super-criminali fuggono immediatamente attraverso un portale di teletrasporto.
-E’ stato semplice – commenta Switch togliendosi la maschera – Solo vorrei sapere perché deve essere Turbine a portare il bottino al cliente.
-DeCeyt non ti ha dato nient’altro da fare ?
-Nah. Giornata libera… scusa. Mi stanno chiamando.
Switch risponde al cellulare JDFA che porta nella giacca, allontanandolo subito dopo dall’orecchio per evitare che il grido lo assordi.
-Freeman, porta le tue chiappe qui, SUBITO !!!
-Che cazzo vuoi, Pathfinder, sono in pausa !
-Abbiamo bisogno di te per evitare la fine del mondo, quindi datti una mossa !
-Ma porca…tu vieni con me, pivello.
-Posso almeno cambiarmi ?
Periferia di San Francisco, California. Switch e Dran escono da un portale di teletrasporto proprio di fianco a Pathfinder, che sta ancora tenendo Wizard ancorato a terra.
-Allora, cosa c’è di così urgente ?
-Quel cannone laser sta per distruggere in nucleo del pianeta, voglio che lo teletrasporti sulla Luna o qualcosa del genere.
-Veramente altererà il- ouch ! Così mi spezzerai il braccio !!!
-Fammi causa. Allora, Switch ?
-Sei impazzita !? Come faccio a spostare qualcosa di così grande ? Non so neanche se posso arrivare così lontano da…
-Senti, spostalo dove ti pare, ma spostalo. Solo non deve puntare verso il basso, okay ?
-Posso provarci. Se riuscissimo a staccarlo da tutta quell’impalcatura e a farlo cadere in uno dei miei portali..
-Non c’è tempo ! Farà fuoco tra poco più di sessanta secondi !!! – protesta Wizard.
-Ehm…una domanda – interviene Dran – Quanto sarà grosso quel raggio laser ?
-E’ concentratissimo, avrà un diametro di cinque centimetri ed una forza d’impatto di circa…
-Okay… okay. Ce la posso fare.
L’uomo invulnerabile si avvicina al cannone laser, posizionandosi esattamente sotto il punto di emissione.
-Dran, che cazzo hai intenzione di fare ?
-Ho ancora sete.
Il cannone fa fuoco, rilasciando una quantità spaventosa di energia in un raggio dal diametro di cinque centimetri. Dran se ne sta direttamente sotto, a bocca aperta, e lascia cha il laser gli entri in gola.
-Questa è la cosa più idiota che abbia mai visto fare da chiunque in vita mia – commenta Shades – E conosco Madcap.
-Però sta funzionando – risponde Switch alzando le spalle.
Il cannone laser si spegne dopo due minuti, e Diamond Dran si allontana con calma dalla sua furia distruttrice. Con il fumo che gli esce ancora dalla bocca.
-Wheow. Un drink bello potente…burp ! Scusate.
Subito dopo il rutto, un raggio di luce bianchissima esce dalla bocca di Dran, fino a tessere la figura di un essere umano.
L’essere di luce si guarda intorno, e con una voce che ha poco di umano domanda:
-So che può sembrare strano…ma
questa è
Nel sotterraneo cala un comprensibile silenzio per i secondi successivi, fino a quando Switch non si decide a fare la fatidica domanda:
-E tu chi cazzo sei ?
-Sono il Laser Vivente. Ero stato sparato nello spazio quando mi sono ritrovato, non so, credo in un’altra dimensione o simili… non è che qualcuno potrebbe dirmi quanto tempo è passato ?
-Mi ero chiesto da dove il macchinario potesse prendere energia – riflette Wizard – Dalla dimensione parallela a cui il Laser attingeva energia, chiaramente. Sapevo che il mio cliente era un genio ma non immaginavo…
-Si può sapere chi sarebbe questo fantomatico cliente ? – chiede Pathfinder.
-Vorrei tanto saperlo anche io – interviene un’altra voce.
Chi ha parlato, un nano che indossa solo un tessuto in pessime condizioni avvolto intorno alla vita, si sta accendendo un sigaro di pessima qualità.
-Non c’era già abbastanza gente strana coinvolta in questo casino ? – si chiede Dran.
-Disse l’uomo che aveva appena ingoiato un laser e ruttato un super-criminale – gli risponde Switch.
-Non ho idea di chi tu sia, ma posso pagarti molto bene se mi liberi da questi-
Wizard non fa in tempo a finire la frase, scomparendo in un turbinio di luci violacee.
-Ma che…dove è scappato !? – si chiede Pathfinder.
-Da nessuna parte, belle gambe. Ho teleportato la sua armatura sull’Himalaya e lui su Titano.
-Era nostro ! – si lamenta Switch.
-No, non penso proprio. Grazie per aver distrutto i suoi motori di probabilità, ci stavano facendo venire il mal di testa da settimane.
-Credi davvero di poterla fare franca così, nano ? Hai davanti quattro membri della Villains LTD, e parecchio incazzati – lo minaccia Shades.
-Ma dai ? Voi avete davanti un troll che ha appena mandato un segnale telepatico alla Guardia dell’Infinito dicendogli di farvi un culo così.
Il soffitto quadridimensionale del sotterraneo viene aperto come una scatola di sardine dalle mani di un gigante verde.
Alle sue spalle un uomo dalla pelle dorata, una donna verde e un demone viola. Tutti con un’aria molto poco amichevole.
-Merda – rispondono all’unisono i super-criminali presenti.
Nello stesso momento, alla Volta. Al livello più basso di tutti, protetto dalle più imponenti misure di difesa del continente, Samuel Sterns alias il Capo sorride.
-Eh. Questo potrebbe essere anche divertente.
-Perché fai tutto questo ? Sei abbastanza intelligente da sapere che non possono vincere – interviene una voce di donna alle sue spalle.
-Le mie congratulazioni, Dragoluna, avete un sistema di teletrasporto così efficace da superare i controlli della Volta. E la tua telepatia è sufficientemente sviluppata da far sì che nessuna delle guardie ti noti…sono genuinamente impressionato.
-Saresti impressionato anche se ti facessi sbattere telecineticametne quella testa malata contro il muro qualche milione di volte ?
-Eheh. E’ frustrante non essere in
grado di leggermi il pensiero, Dragoluna ? E’ frustrante che
-Che le tue difese mentali siano così formidabili resta da verificare. Ed una volta eliminati quei pesci piccoli avrai contro tutta la squadra al completo.
-Io non sottovaluterei troppo quelle persone, se fossi in voi, Dragoluna. Sarà uno scontro interessante.
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